E' anche nostra idea e progetto difficile e ambizioso, creare un museo virtuale di tutte quelle opere giacciono nascoste ovunque, illecitamente in possesso di privati, che mai, con le leggi attuali vorrebbero consegnarle alle sovrintendenze alle antichità se non in un modo gratificante.
Ovviamente solo garantendo a costoro il massimo anonimato, siamo sicuri di poter riuscire a vedere finalmente e a studiare gran parte dei reperti che fanno parte sicuramente del piu' grande museo archeologico nascosto del mondo.
Invitiamo pertanto tutti coloro che a qualsiasi ragione posseggano reperti o fotografie di reperti interessanti di qualsiasi periodo, di inviarci una o piu' foto in forma anonima, e possibilmente con una descrizione dettagliata sul luogo e sulle circostanze del rinvenimento, noi lo inseriremo Immediatamente nel Museo Archologico Virtuale .
inviare le foto o i cd/dvd a:
A.N.M.I. Associazione Nazionale Marinai D'Italia, Gruppo Andrea Santoru, Via Sassari, 21, 07041 ALGHERO.
Se non vi saranno riferimenti sara' garantito il massimo anonimato.
*** ATTENZIONE*************
con questa iniziativa la nostra associazione non vuole assolutamente favorire o giustificare comportamenti illegali, che fondamentalmente condanniamo, ma è nostra ferma convinzione che solo in questo modo potremmo finalmente rendere fruibili a tutti opere che mai avremmo visto diversamente.
Cannone della nave francese "Le Tigre" a Cala Barca . Isola Piana. affondata nel 1664
Se vuoi sapere di piu' sul relitto " LE TIGRE" la nave seicentesca
di Cala Barca clicca sul link qui sotto
Dal mare di Alghero un altro pezzo di storia della Sardegna |
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Un eccezionale rinvenimento archeologico è stato effettuato nel mare di Alghero dal nostro staff didattico , Alberto Sechi, Luciano Lobrano, Davide Lamon, Roberto Barbieri, Michela Fumagalli, che durante un’immersione con alcuni giovani allievi. Carmen, Bruno e Cristina, in una macchia di sabbia alla profondità di 7 metri si sono trovati casualmente davanti al naso, un lingotto di stagno puro dal peso di 10,30 kilogrammi. E’ stato facile capire che ci si trovava davanti ad una scoperta importante, da una rapida ricerca fatta su internet non è venuta fuori neppure una traccia di simili ritrovamenti, per cui si pensava che il pezzo ritrovato fosse presumibilmente cartaginese, per via della somiglianza con il simbolo della dea TANIT (Astarte), e la nostra fantasia è arrivata anche a pensare che fosse sardo nuragico, ma in ogni modo un pezzo alquanto raro.
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La realtà pare essere un pò diversa, ma sempre di eccezionale rilevanza scientifica. Il lingotto di stagno puro è da collocare fra il 40 ed il 50 dopo Cristo, quindi romano, proveniente dalla città di Merida (la Emerita Romana in Spagna). Sul dorso del lingotto si intravede il sigillo del funzionario romano (ancora da far verificare dagli esperti della sovrintendenza a loro spetta il compito di datare e valutarne la provenienza e la rilevanza storica) ma che da modesti studi fatti da nostri soci esperti , pare essere il sigillo di un certo Lucius Valerius Augustae Libertus ( e pare fosse un liberto di Messalina). Ci sono stati in passato alcuni ritrovamenti di stagno, nei relitti di Port Vendres II e quello di Capo Bellavista.vicino a Arbatax , e qualche lingotto di stagno si trova anche a Ventotene nel Museo civico ma tengo a precisare che con questa specifica forma non ne abbiamo ancora visto, perchè i ritrovamenti di stagno sono considerati molto rari.
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Il reperto è stato consegnato al comandante dei Carabinieri di Santa Maria La Palma, (territorio nel quale è stato effettuato il rinvenimento) Silvio Anzelmo che ha provveduto ad inoltrarlo alla Sovrintendenza ai Beni Archeologici di Sassari, per lo studio e la conservazione del manufatto. Ricordiamo infatti che in caso di rinvenimenti di beni archeologici è necessario segnalare a : Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Sassari, SP La Crucca n. 3 Li Punti – Sassari Tel. 079 3961005 cell. 331 3655170 - fax 079.395654 Indirizzo email tpcssnu@carabinieri.it
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